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domenica 27 luglio 2008

BUCCINASCO: PRIMO AVVISTAMENTO DI UN INSETTO PERICOLOSO PER LA FLORA LOCALE

Buccinasco (MI) - Pochi giorni fa, durante i miei giri in bicicletta per i parchi di Buccinasco e nello specifico nel Parco Agricolo Sud Milano, mi sono imbattuto in un insetto che non avevo mai visto e che quindi ha attirato la mia attenzione. Mi avvicino con la fotocamera, lo riprendo e lo osservo.


FIG. 1 - fotografia scattata dal sottoscritto della Cerambice dalle lunghe antenne





All'apparenza mi e' sembrato un insetto appartenente all'ordine dei coleotteri. Quest'ordine e' uno dei piu' vasti raggruppamenti presenti in natura difatti a tutt'oggi appartengono a tale ordine circa 436.000 specie descritte ma si pensa che ne esistano almeno altrettante ancora da scoprire.
Tornato a casa inizio a cercare su Internet informazioni utili che possano permettermi di approfondire l'argomento ma soprattutto di scoprire quale specie abbia fotografato.
Siccome l'argomento "coleotteri" e' davvero vasto, decido di coinvolgere anche gli utenti del mio forum (Forumbio - il Forum sulla Biologia n.d.r. ) e grazie all'aiuto di uno di loro (Biodoktor - leggi qui la discussione in esame) sono riuscito a scoprire che si tratta di un coleottero ma nello specifico l'insetto che ho "scoperto" e fotografato e' una Cerambice dalle lunghe antenne (Anoplophora chinensis).
Questo coleottero e' originario della Cina e della Corea (estremo oriente) e rappresenta uno dei piu' temibili insetti mai introdotti nel nostro Paese. Il primo avvistamento risale al 2001 presso un vivaio di Parabiago (MI). Gli avvistamenti e le infestazioni hanno interessato in particolare i parchi dell'alta milanese e probabilmente questo esemplare fotografato nel Parco Agricolo Sud Milano e' stato il primo avvistamento ufficiale del nostro Comune. Questa cerambice l'ho ripresa in zona Buccinasco Castello, nell'area ciclopedonale di via de Amicis (uno dei miei appostamenti per studiare le nutrie). Qui sono presenti alberi appartenenti alla flora autoctona e che ora potrebbero essere in pericolo se non si prendono le misure di difesa opportune. Purtroppo non e' facile debellare questo insetto perche' a tutt'oggi non esistono prodotti in grado di funzionare. Mi occupero' di fare una ricerca per scoprire se qualche uccello si ciba anche di questo insetto.


FIG. 2 - Cerambice che scava ai piedi di un albero





DESCRIZIONE:
NOME SCIENTIFICO
: Insecta - Coleoptera - Cerambyicidae - Anoplophora chinensis (Cerambice dalle lunghe antenne).
RICONOSCIMENTO: gli adulti presentano dimensioni caratteristiche (25mm i maschi e 35mm le femmine) inoltre presentano una colorazione tipica nera a macchie bianche. Sono provvisti di lunghe antenne a bande bianche - nere e possiedono una buona capacita' di volo. Le larve sono apode, di colore bianco - crema e lunghe 45-55mm.
CICLO BIOLOGICO: gli insetti adulti si possono vedere tra giugno e settembre (l'esemplare descritto in questo articolo lo ho avvistato poco dopo meta' luglio). in questo periodo si possono osservare anche i danni sulle piante e in partciolare ai germogli di cui si nutrono. Le femmine sono più sedentarie mentre i maschi possono compiere spostamenti di discreta entità. Dopo l’accoppiamento, contrariamente al maschio che muore dopo pochi giorni, la femmina vive a lungo per completare l’ovodeposizione, da agosto a settembre. Per fare ciò, pratica alcune incisioni nella parte bassa del tronco o su grossi rami e vi
depone ogni volta 1 uovo (per un totale di circa settanta uova) che si sviluppa nel corso della primavera successiva. La larva è di grandi dimensioni e penetra nella pianta nutrendosi della parte legnosa. In ottobre entra in diapausa (una specie di letargo) sino alla primavera successiva quando la larva compie la metamorfosi e, dopo alcune settimane, all’inizio dell’estate, l’adulto fuoriesce dalla parte bassa del tronco o da radici affioranti. Il foro di uscita è di notevoli dimensioni (15-20 mm) ed è un sintomo facilmente rilevabile.
DIFESA: Considerata la notevole dannosità del fitofago è opportuno adottare provvedimenti di lotta anche con limitati livelli di infestazione, onde prevenirne l’ulteriore diffusione. Attualmente, oltre all’eliminazione degli adulti che si rinvengono in estate, l’unico metodo di lotta efficace e praticabile è la distruzione delle piante, delle ceppaie e delle radici che manifestano sintomi della presenza delle larve e/o degli adulti.
DANNI: Le gallerie che vengono scavate nel legno dalle larve possono compromettere la stabilità delle piante con rischio di schianti improvvisi. Per questo motivo è richiesta la collaborazione della popolazione per segnalare le piante con sintomi della presenza dell'insetto, siano esse di proprietà pubblica o privata.
COSA FARE IN CASO DI RINVENIMENTO: La Regione Lombardia con decreto del direttore generale
n. 731 del 26/01/2004 ha stabilito le modalità di controllo ed eradicazione dell’insetto.
La Regione stessa per il tramite del Servizio Fitosanitario Regionale, attua un programma sistematico di monitoraggio delle aree dove è segnalata la presenza di Anoplophora chinensis.
Eventuali segnalazioni possono essere inviate direttamente a:
- Regione Lombardia - Servizio Fitosanitario via Antonio da Recanate, 1 - 20124 Milano - tel. 02. 6765.8006 mariangela_ciampitti@regione.lombardia.it
- Regione Lombardia - Servizio Fitosanitario - viale Raimondi, 56 - 22070 Vertemate con Minoprio – CO - tel. 031.320.502 gualtiero_caremi@regione.lombardia.it
- Università degli studi - Istituto di entomologia agraria - via Celoria, 2 - 20133 Milano

AVVISTAMENTI A BUCCINASCO:
Settore Ambiente Comune di Buccinasco
T. 02 45797240 -
r.gnasso@comune.buccinasco.mi.it
http://www.comune.buccinasco.mi.it/allegati/volantino_tarlo_asiatico.jpg
http://www.comune.buccinasco.mi.it/allegati/tarlo_asiatico.pdf

Fonti e ringraziamenti:
http://biologia.forumcommunity.net/?t=17870973
http://it.wikipedia.org/wiki/Anoplophora_chinensis_malasiaca
http://www.mi-lorenteggio.com/news/628
http://www.comune.bustogarolfo.mi.it/roccolo/natura/nocivi/anoplophora.htm
http://venetoagricoltura.regione.veneto.it/archive/00004439/01/AnoplophoraE259_A4.pdf
http://www.agricoltura.regione.lombardia.it/admin/rla_Documenti/1-1240/decreto__reglomb.pdf

mercoledì 23 luglio 2008

SPINA AZZURRA: NUOVI ESEMPLARI DI OCA CIGNOIDE

Ieri (22/07/08) verso sera sono passato per il parco Spina Azzurra e ho potuto finalmente vedere, con mio grande stupore, nuovi esemplari di Oca romagnola. All'inizio pensavo fossero pulcini di oca cignoide di razza cinese perche' avranno avuto circa 1 o 2 mesi. Erano abbastanza grandicelli ma il loro piumaggio e il fatto che nuotassero sempre vicino ad individui adulti e in gruppo, erano segni che si trattava invece di giovani esemplari di un'altra razza.

FIG. 1 - nuove oche cignoidi a Spina Azzurra



Gli esemplari giovani presentano un piumaggio bianco mentre altri individui, seppur di dimensioni paragonabili ai giovani in questione presentano gia' una colorazione simile a quella dell'adulto di oca cignoide.
Probabilmente sul territorio di Buccinasco risiedono 2 specie di Oche cignoidi ma devo approfondire meglio questa affermazione perche' in letteratura si trovano pochi articoli riguardanti questi uccelli.
Dico questo perche' non e' la prima volta che al parco Spina Azzurra osservo degli esemplari con il becco arancione e la fisionomia del muso piu' "morbida".

FIG. 2 - Oche cignoidi adulte di Spina Azzurra



Al Mortisia (e fino al 2007 al Battiloca), le Oche cignoidi presenti sono tipicamente di razza cinese, quelle con il becco scuro e una protuberanza, piu' evidente nel maschio, sulla fronte.

FIG. 3- Oche cignoidi del fontanile Mortisia. A sinistra il maschio e a destra la femmina



L'Oca cignoide e' una specie selvatica, spesso allevata a scopo ornamentale. Il suo habitat e' composto da fiumi e stagni. Originaria della Siberia e dell'Asia orientale. Sverna in Cina.
Il nome descrive il suo portamento che la fa rassomigliare ad un cigno.

Prossimamente approfondiro' l'argomento "Oca cignoide" cercando di raccogliere piu' materiale possibile.
Al parco Spina Azzura, nel laghetto di fronte alla Scuola Media Laura Conti, sono a tutt'oggi presenti:
- 6 esemplari adulti
- 6 esemplari giovani
- 2 esemplari sub-adulti.

La letteratura scientifica sulle oche cignoidi e' molto scarsa per cui i qui presenti articoli possono essere soggetti a revisioni a seconda delle nuove informazioni apprese.

sabato 12 luglio 2008

DI NUOVO SULLA VOLPE NEL PARCO SUD DI BUCCINASCO

Sabato scorso mentre stavo girando per la campagna in pieno Parco Agricolo Sud Milano di Buccinasco, mi sono imbattutto in uno scheletro di un animale. Subito ho pensato fosse una Nutria (Myocastor coypus) ma avvicinatomi meglio e avendo messo i guanti (in lattice, che porto sempre con me difatti si rivleano utili in casi come questi o per raccogliere i rifiuti da gettare nei cestini) ho preso il cranio e ho visto che la dentatura era completamente diversa da quella di un Roditore. Vi mostro qui alcune immagini:

Cranio visto dall'alto








qui invece il cranio capovolto per mostrare la dentatura






Come si può notare, la dentatura è tipica di un predatore. Osservando solo i canini avevo pensato ad un felidae ma guardando meglio anche i denti interni, questi assomigliavano di più alla dentatura di un canidae.
Infine vi mostro la foto della restante parte dello scheletro:


scheletro dell'animale







Da questa foto si possono notare ancora i peli di un colore arancione pallido. Questo particolare unito alla dentatura e al precedente ritrovamento di una carcassa (seppur in condizioni buone) di Volpe ( QUI PER LEGGERE L'ARTICOLO) mi hanno fatto appunto fortemente sospettare che si trattasse della stessa specie.
Ho portato a casa il cranio  e la mandibole inferiore, ho fatto una ricerca in Internet e ho trovato la risposta al mio enigma: lo scheletro trovato in campagna appartiene proprio ad una Volpe (Vulpes vulpes).
Questo significa che nel nostro Parco Sud di Buccinasco sono presenti esemplari di Volpi e questa è una notizia molto importante e interessante.
Chiedo a chiunque avvisti anche solo un esemplare di questa specie di farmelo sapere, è una risorsa molto imoprtante perchè questi predatori tengono a bada il numero di Roditori presenti in campagna tra cui proprio le Nutrie.


lunedì 7 luglio 2008

LE FERITE DEL BATTILOCA

Dopo il maltempo e il nubifragio dei giorni scorsi, sabato sono andato con la bicicletta in giro per il Parco Sud e i parchi cittadini del nostro Comune. Giunto al Battiloca (il fontanile di fronte al cimitero sito in via Romagna) mi accorgo che il maltempo qui ha lasciato il segno: l'acqua presente nella testa del Battiloca presenta un colore torbido e alcuni alberi sono caduti e di conseguenza sono stati tagliati.
Avendo scattato delle foto e girato un filmato, ho cercato di capire, in modo particolare, a cosa fosse dovuto il colore dell'acqua.
Prima del nubifragio il terreno adiacente al fontanile e' stato concimato, tecnica questa che si usa in agricoltura per riapportare al terreno i fattori nutritivi asportati dalle colture vegetali. Quando sono giuto al fontanile ho difatti notato una pozza di liquame dal caratteristico odore.

Pozza di liquame nel terreno adiacente il Battiloca (05/07/08)



Molto probabilmente si tratta di concime organico costituito da letame o liquami. In questi concimi sono presenti macronutrienti per le piante come carbonio, fosforo, potassio, azoto, etc. L'unico aspetto inconveniente che puo' presentare tale concimazione e' la possibilita' di percolare nelle falde a causa di condizioni climatiche avverse per esempio). Alcuni elementi, come il fosforo, vengono trattenuti dal terreno mentre altri minerali e in particolare l'azoto vengono trasportati verso le acque di falda a seconda delle caratteristiche idrogeologiche del terreno (composizione, porosita').
Il fontanile Battiloca pesca l'acqua proprio dalla falda sottostane e con molta probabilita' le piogge dei giorni scorsi hanno dilavato il concime appena deposto creando cosi' una forma di "inquinamento" del fontanile in questione e questo potrebbe spiegare il particolare colore e la torbidita' dell'acqua.

FOTO DELL'ACQUA DELLA TESTA DEL BATTILOCA (05/07/08)



Sono andato a controllare di persona spingendomi il piu' vicino possibile alle sponde del fontanile perche' temevo che ci potessero essere fenomeni di eutrofizzazione ma con mio grande piacere ho constatato che:
- la torbidita' dell'acqua sembra reversibile  in quanto poco piu' avanti e' limpida,
- non ho sentito il tipico odore di liquame,
- non vi e' crescita abnorme di alghe,
- l'ittiofauna e' presente e non denota segni di stress causati da eventuali squilibri nutrizionali.
Da tutto questo le mie deduzioni personali sono:
- nel terreno del Battiloca la quantita' di argilla non e' sufficiente a trattenere un'eventuale percolazione o dilavamento delle sostanze in esso disciolte
- eventuali nubifragi come quelli avvenuti nei giorni scorsi, uniti alle caratteristiche del terreno, possono portare ad episodi di inquinamento della falda del fontanile.

Infine ho notato che il maltempo ha causato danni di non poco conto ad alcuni alberi sia al Battiloca che a Spina Verde. Ho constatato che le imprese del verde pubblico hanno tagliato l'erba pero' vi sono ancora alberi spezzati e rami caduti non ancora rimossi.

FOTO DEI DANNI DEL MALTEMPO (05/07/08)


martedì 1 luglio 2008

TROPPI PESCI AL MORTISIA?

Lo scorso weekend sono andato al fontanile Mortisia per praticare una delle mie passioni che Buccinasco puo' offrirmi: la fotografia documentaria naturalistica.
Osservando i Germani reali, le Gallinelle d'acqua e le Nutrie, mi sono accorto della presenza di un numero piuttosto elevato (almeno a mio parere) di pesci. Addirittura ho potuto scorgere da vicino un tipo di pesce di dimensioni notevoli. Sapevo dell'esistenza di 3 esemplari di tale specie nei pressi dell'isolotto del Mortisia, dove l'acqua e' piu' profonda.
Una volta scattata la foto, sono andato a cercare quale potesse essere la specie in questione ed ho scoperto trattarsi di una Carpa:


foto di una Carpa al Mortisia


Ordine: Cypriniformes
Famiglia: Cyprinidae
Specie: Cyprinus carpio
DESCRIZIONE: corpo di forma ovale, meno accentuata nella forma selvatica (vista la foto mi pare essere proprio quest'ultima). Bocca protrattile con labbra carnose munite di quattro barbigli. Squamatura grossa e regolare nelle forme selvatiche. Colorazione bruno-verde sul dorso spesso con riflessi bronzei; gialla sul ventre.
Raggiunge una taglia media di 20-40 cm e un peso di 300-1000 g. Vive in media 4 anni.
Vive in acque stagnanti con debolissima corrente, in tutta Italia. Predilige fondali melmosi e si trova spesso nelle vicinanze delle rive.
Essendo specie eurialina e' in grado di adattarsi anche in ambienti salmastri.
Si nutre di invertebrati di fondo, larve di insetti, anfibi e avannotti di altri pesci.
La riproduzione avviene in Primavera (Maggio-Giugno) in acque basse e gli adulti raggiungono la maturita' sessuale intorno ai 3 anni. Le uova sono molto piccole (1 mm) e attaccate alle piante. Le larve presentano un accrescimento molto rapido.
Non e' specie autoctona in quanto originaria dell'Est Europa e dell'Asia Orientale ma con le importazioni e' oggi una specie molto diffusa in tutta Italia.

Il fontanile Mortisia ha un valore naturalistico molto elevato, oserei dire al pari del laghetto di via Lario, in quanto qui sono presenti diverse specie animali (avifauna, ittiofauna, piccoli mammiferi, rettili, anfibi, insetti, etc.) che vivono in equilibrio tra loro. Un piccolo ecosistema che a mio avviso deve essere salvaguardato e protetto. A tal proposito consiglierei di porre il divieto di dar troppo pane da mangiare in acqua o comunque limitare questa usanza. Soprattutto andrebbe vietato esplicitamente di praticare al fontanile Mortisia attivita' di pesca perche' si arreca disturbo alla fauna.
Il pane fa male ai pesci perche' contiene lievito che li fa solo gonfiare e inoltre i pesci diventerebbero indipendenti da questa fonte di cibo, esternando poi comportamenti aggressivi verso esemplari interspecifici ed intraspecifici. Se i pesci sono troppi la suddetta zona "lacustre" rischia di impoverirsi delle fonti di cibo che sostengono tutti gli altri animali (zooplancton, fitoplancton, larve etc.). Paradossalmente se i pesci dovessero dipendere esclusivamente dal pane che l'uomo gli porta, si rischia anche di avere un surplus di nutrienti in acqua rischiando di creare un'eutrofizzazione del fontanile. Queste sono conseguenze estreme, la Natura fortunatamente riesce a mantenere gli equilibri ma solo se noi siamo in grado si salvaguardarli.


foto del fontanile Mortisia


Fonti e ringraziamenti:
http://www.iii.to.cnr.it/pesci/
http://www.animalinelmondo.it/forum/index.php?showtopic=14991