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domenica 28 agosto 2011

PRIMA ESCURSIONE NOTTURNA MI.F.A.

Buccinasco 26/08/11 - Sono le 20.30 circa e da Buccinasco partiamo per la prima escursione notturna atta a censire la presenza di fauna nel sito scelto per l'osservazione ovvero l'isola pedonale di Buccinasco Castello, le marcite ivi presenti e il Lago Santa Maria. Siamo muniti di binocolo, pantaloni lunghi (per le zanzare) e torcia. Poco prima che tramontasse il sole abbiamo notato gran movimento di aironi, garzette, cicogne. Abbiamo intravisto qualche rapace notturno ma non siamo riusciti ad identificarlo. Merli e Gallinelle d'acqua ancora attivi dopo le 20.30. Al lago Santa Maria invece abbiamo ascoltato alcuni suoni di Nitticore, Aironi e Rapaci notturni soprattutto nelle zone alberate, ma anche qui non è stato possibile con precisione capire di che specie si trattasse.
L'ideale sarebbe acquistare un visore notturno così da riuscire a stimare con maggior approssimazione le specie avvistate. E' stata comunque una prima esperienza positiva che ci ha mostrato il fascino della natura di Buccinasco by night. Le escursioni notturne sono aperte a tutti gli interessati previo appuntamento via mail.

 

Segnalazione reati ambientali 27 agosto 2011

Buccinasco 27/08/11 - Di fronte all'isola ciclopedonale di Buccinasco Castello (MI), due auto con due uomini "anziani" erano parcheggiate sulla stradina che entra in una marcita e nei bagagliai avevano delle gabbie con dentro cani da caccia. Le auto sono una Opel Astra SW scura ed una Subaru SW grigio chiaro. Il tizio con la subaru poi si sposta ed arriva presso la marcita di fronte al lago Santa Maria di Gudo Gambaredo (MI) dove sono presenti delle garzette, gabbiani e altri uccelli che stanno tranquillamente pascolando. Dato che questo nullafacente non ha di meglio da fare che disturbare e maltrattare la fauna selvatica (reato), decide di sguinzagliare il suo cane per la marcita (povero, chissà cosa avrà mai fatto di male per meritarsi un padrone degenere) ma prima fa scoppiare un botto per spaventare deliberatamente gli uccelli e far correre, col fischietto, avanti e indietro il povero quadrupede. Lo tratta come fosse uno strumento. Dopo aver scattato le foto al tizio, alla sua auto, decido di chiamare la Polizia Provinciale e loro mi confermano che non è consentito nelle nostre zone - ricordo che Buccinasco è ZRC con DIVIETO ASSOLUTO DI CACCIA SU TUTTO IL TERRITORIO - esercitare qualunque tipo di attività venatoria, anche l'allenamento dei cani da cacc[i]a. Purtroppo le pattuglie della Provinciale erano impegnate ma verificava la possibilità di farne uscire una diretta per Buccinasco. Al ritorno ho segnalato il fatto anche alla Polizia Locale di Buccinasco spiegando le che foto sono a disposizioni loro in caso di denunce ed ulteriori segnalazioni.
Fortunatamente non vi sono state conseguenze negative o durature per l'ambiente però siccome almeno nelle nostre zone il territorio e la natura vanno rispettate, è giusto intervenire e segnalare ogni azione illegale. Con noi i criminali hanno una vita molto dura.

domenica 21 agosto 2011

I DANNI CHE L'UOMO - E NON LA FAUNA - ARRECA ALL'AGRICOLTURA

Buccinasco 19 agosto 2011 - Durante un giro di perlustrazione per le campagne del Parco Agricolo Sud Milano di Buccinasco (MI), giungo presso un campo di mais, come se ne vedono tanti proprio in questo periodo. La zona in questione è sita presso la cascina Terradeo e proseguendo lungo la stradina sterrata mi trovo davanti questa situazione (le immagini valgono sempre più di molte parole):

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Analizzando quanto rilevato è possibile evincere che:

- la scelta di seminare e coltivare il mais (o altra coltura) così a ridosso di corsi d'acqua è assai pessima e difatti l'azione erosiva dell'acqua sia della roggia che delle precipitazioni atmosferiche, unita alla sua capacità di infiltrazione e al fatto che i nostri terreni sono alluvionali, porta spesso al cedimento naturale e spontaneo di tratti di terreno, soprattutto quando i mezzi pesanti sollecitano la scarsa compatezza e resistenza dello stesso mettendo anche a rischio la vita delle persone. In questo caso la fauna NON è per nulla responsabile di questo, come anche dimostrano dati sceintifici e statistici.

- lungo tutto un tratto di stradina sterrata sono presenti piante di mais sradicate e piegate al solo fine di permettere il passaggio delle persone che - guarda caso - hanno l'orto proprio poco avanti. Difatti dopo gli orti, le piante di mais non sono state rotte o sradicate. Si tratta di un atto vandalico umano. Osservando le piantine infatti si nota che i fusti non sono tagliati da denti di animali e le pannocchie sono tutte attaccate alla pianta! La fauna che si nutre di mais taglia il tronco (non sradica la pianta) e mangia i semi lasciano particolari segni del suo passaggio. Non solo, gli animali tendono a mangiare le piantine in una zona circoscritta, non creano percorsi atti al passaggio di persone e persone con biciclette o motorini. Osservando poi il colore delle foglie è possibile risalire anche al fatto che tale vandalismo sia stato compiuto per tutte le piante nel medesimo momento. Insomma tutti indizi che dimostrano come il colpevole, anche in questo caso, sia sempre e solo l'uomo il quale ha si creato una perdita econimica al raccolto.

- infine, leultime 2 foto qui sopra dimostrano come in realtà le nutrie (o altri animali) prediligano pascolare lontano dai campi per cibarsi di erba spontanea, vicino ai corsi d'acqua. I campi di mais e di riso del PASM sono intatti e le paventate perdite sono talmente irrisorie (salvo ovviamente casi particolari sempre e comunque provocati dall'uomo) che rientrano nella percentuale che ogni agricoltre mette in conto di perdere per cause naturali (intemperie, fauna, malattie, ecc.).

Sarebbe sufficiente seminare le colture lasciando pochi metri di spazio (terreno incolto) tra il campo coltivato e gli argini con corsi d'acqua perchè i questo modo si ottiene una maggior resistenza e sicurezza del terreno e gli animali si limiteranno a pascolare entro questa fascia senza andare ad intaccare le colture nel campo o comunque limitando di gran lunga le eventuali perdite.

 

 

lunedì 15 agosto 2011

La vegetazione del fontanile Mortisia per la conservazione naturalistica e la tutela dei cittadini

Pochi mesi fa presso la testa del fontanile Mortisia sono state deliberatamente danneggiate alcune recinzioni in legno. La funzione di questo tipo di arredo urbano consiste nel proteggere il sito in questione e promuovere sicurezza verso i cittadini, in particolare famiglie, perchè evita che soprattutto i bambini possano rischiare di cadere in acqua o scivolare.
Come accadde con il ramo caduto dentro il fontanile [1], anche in questo caso come biologo e come associazione onlus che collabora con l'amministrazione comunale (a titolo gratuito), ho illustrato e motivato la proposta di chiedere alle imprese di manutenzione del verde di non tagliare l'erba e gli arbusti che sono cresciuti sugli argini del fontanile, in particolare proprio nella zona di rottura delle recinzioni. L'ufficio Ecologia infatti deve prima di tutto favorire e tutelare la natura in termini di biodiversità e ambiente e al contempo predisporre misure atte a raggiungere il miglior compromesso tra natura (in primis) e cittadini.


Il non tagliare l'erba proprio in quei punti (ma l'ideale sarebbe di lasciarla crescere anche lungo tutta la testa) ha una triplice funzione:
1 - preserva la tenuta degli argini,
2 - protegge la fauna fornendo cibo e riparo,
3 - assume temporaneamente, in attesa di manutenzione delle recinzioni, il compito di proteggere e rendere più sicuro il percorso ai cittadini evitando un eccessivo avvicinamento delle persone alle sponde.



Dato che queste zone umide sono di particolare interesse naturalistico, l'ufficio ecologia insieme al sottoscritto promuovono l'utilizzo di metodi ecologici al fine di tutelare questo patrimonio sia in termini faunistici che floristici e ambientali.
Quasi sempre infatti la visione da "giardino" di queste zone naturalistiche che alcuni cittadini - a torto o per ignoranza in buona fede - possono avere, comporta una perdita di biodiversità e la successiva morte dell'ambiente stesso. In questo caso allora è bene che queste persone sfoghino il loro estro (non certo creativo) all'interno dei propri giardini privati. La gestione ambientale deve essere fatta sempre con le giuste conoscenze, senza guardare all'estetica (salvo in caso di parchi urbani come Spina Azzurra) ma le scelte devono essere fatte tenendo conto del contensto e della conservazione naturalistica che comportanto.

mercoledì 10 agosto 2011

Liberazione coppia di cicogne bianche a San Pietro Cusico (MI)

06/08/11, San Pietro Cusico - Sono le 11,00 di sabato mattina alla stazione di ambientamento della cicogna di San Pietro Cusico, una piccola frazione del Comune di Zibido San Giacomo (MI). Qui Legambiente sta portando avanti un progetto molto importante atto alla protezione e al ripopolamento di questo splendido uccello nelle nostre pianure. Oggi infatti sono stati liberati 2 giovani esemplari (età 2 anni) dalla stazione di ambientamento così da poter incrementare il numero di individui presenti sul territorio. Essendo nati in cattività molto probabilmente non migreranno in Africa ma rimarranno stanziali andando a proteggere la biodiversità dei nostri ecosistemi.

Ecco alcune foto scattate di persona a questi bellissimi animali:

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Per maggiori informazioni su questo interessante progetto è possibile visitare il sito dedicato: http://www.cicognabianca.it

Siccome MI.F.A. onlus era orgogliosamente presente, qui di seguito viene riportato un estratto video della liberazione delle cicogne bianche.